Miles de argentinos en Brasil saludan al Papa con Cristina

Miles de argentinos en Brasil saludan al Papa con Cristina

Migliaia di argentini in Brasile

con Cristina per Papa Bergoglio

Por Dante Ruscica

 

 

BUENOS AIRES- Era inevitable, quizás. Hace semanas que las agencias turísticas vienen trabajando a fool y ahora la gran explosión: miles y miles de argentinos se trasladan a Brasil para el encuentro con el Papa Francisco “que es de todos, pero especialmente es de los argentinos”, como dicen muchos aquí.

Parte también la presidenta Cristina, invitada oficial de Dilma, con otros jefes de estado de la región.

Brilla como nunca el legítimo orgullo nacional que embarga a todo argentino desde el primer momento de la elección de Papa Bergoglio. Y en esta especial tournée turística hay de todo. Las motivaciones –confesadas y no- son muy variadas: devoción religiosa, admiración por el gran evento que implica sin dudas a toda América Latina, ocasión propicia por la cercanía que facilita el viaje…

Las razones del traslado se leen, por otra parte, con transparencia en los distintos grupos de “turistas”. En las filas aeroportuales y en las estaciones de grandes autobuses internacionales resaltan comitivas de obispos, sacerdotes monjas que viajan religiosamente, Rosario en mano, preparándose a la emoción espiritual del gran encuentro, hay familias enteras, matrimonios, y grupos juveniles con cánticos, vestimentas, músicas y expresiones que inevitablemente recuerdan las frecuentes comitivas de hinchas en movimiento de una ciudad a otra para asistir un gran derby futbolero…

El entusiasmo derivado del espíritu nacional y de la bandera de cada uno es así de legítimo y de variado. Para algunos puede pasar con toda facilidad de Maradona y Messi al Papa Francisco.

Más importante es observar que, a partir de la conclusión del último Cónclave, los viajes argentinos a Roma se han incrementado notablemente, según los datos de las distintas compañías.

No podía ser de otra manera y fue desde el primer momento un evento que tocó resortes muy profundos y especiales en toda la sociedad de este país, debido también a las características espirituales y personales del nuevo Pontífice, que emergieron muy rápidamente despertando simpatía, admiración y grandes esperanzas, en realidad, en todo el mundo y no solamente entre sus compatriotas argentinos.

Aquí ha sido inevitable y muy evidente la repetida tentativa y aspiración de grupos, personas, sectores, asociaciones y …partidos en querer reivindicar alguna especial (auténtica o inventada) vecindad con el ex Arzobispo de Buenos Aires que -es verdad- era aquí muy popular antes de ser encumbrado en el Vaticano. Lo cual explica perfectamente el vaivén de empresarios, políticos, gobernadores, intendentes, parlamentarios y aspirantes tales que buscan cruzar  en Roma los antiguos “Límina Petri” para besar el “Manto Sagrado” del Vicario de Cristo.

La llegada del Papa a Brasil facilita ahora las cosas y explica tanto movimiento en todos los niveles argentinos, aunque parece obvio también que asome cierta inconfesada contrariedad: se hubiera preferido seguramente, en el fondo, que este primer viaje del Papa Bergoglio se hubiese extendido un poco más al Sur…

Hubiera sido toda otra cosa en el pleno de esta campaña electoral parlamentaria que empeña actualmente al país entero y hubiera agitado seguramente mucho más a los distintos estamentos políticos oficiales y de la oposición.

En la circunstancia actual para estos viajeros y para la misma presidenta Cristina, muy probablemente, el viaje a Brasil y el encuentro con el Papa argentino no podrá ir más allá de una serena pausa pasajera con mira al inmediato retorno a las armas, propias de la encarnizada campaña en acto…

 

Migliaia di argentini in Brasile

con Cristina per Papa Bergoglio

di Dante Ruscica

 

BUENOS AIRES- Forse era inevitabile. Per settimane le agenzie turistiche sono state impegnatissime e adesso, alla fine, ecco l’esplosione. Miglia di argentini -forse sessanta mila, forse di più – si trasferiscono in Brasile a frotte cercando l’incontro con il Papa Bergoglio, che “appartiene a tutti, ma specialmente agli argentini”, come molti pretendono qui. Parte anche la presidenta Cristina, invitata speciale di Dilma, con altri capi di stato della regione. Si nota più che mai il (legittimo) orgoglio nazionale che preme in ogni argentino dal momento dell’elezione del Pontefice attuale: in questa speciale tournée turistica, poi, c’è di tutto e le motivazioni –palesi e non- sono molto varie e vanno dal raccoglimento religioso all’ammirata devozuione per il grande evento che abbraccia indubbiamente l’intera America Latina, alla facilità del viaggio per la vicinanza…

In parte, le “ragioni” della trasferta si scoprono facilmente nella composizione e nel tono dei diversi gruppi in partenza. In fila negli aeroporti o nelle stazioni dei grandi bus internazionali spiccano comitive di vescovi, sacerdoti, monache che circolano religiosamente, Rosario tra le dita, preparandosi con emotiva devozione al grande incontro.

Ci sono famiglie intere, coppie anziane e meno anziane,gruppi associativi, e non mancano allegre tornate giovanili con canti, “divise”,stendardi,musiche, espressioni e bandiere che ricordano più che mai le frequenti e rumorose gite di appasionati fans in movimento da città all’altra per qualche grande derby calcistico…

L’entusiasmo legato allo spirito nazionale e alla bandiera di ognuno è così, tanto legittimo quanto vario, e non manca chi non ha difficoltà a trasferirlo da Maradona e da Messi alla figura del Pontefice Regnante…

Più importante, senza dubbio, è osservare come a partire dalla conclusione dell’ultimo Conclave i viaggi argentini per Roma si sono incrementati a dismimisura, secondo dati delle diverse Compagnie aviatorie.

Non poteva essere diversamente, l’elezione del Papa argentino si rivelò   sin dal primo momento un evento che toccò e scosse fibre profonde nella gente di questo Paese, dovuto sicuramente anche alle particolarissime valenze spirituali e personali emerse subito dal nuovo Pontefice, suscitando simpatia, ammirazione, grandi speranze ,invero, non solo negli argentini, suoi connazionali, ma nel mondo intero.

D’altra parte, qui è stata subito evidente in gruppi, personalità, associazioni,settori, correnti e…partiti la tentazione   di rivendicare qualche speciale (vera o più o meno mentita) vicinanza con l’ex Arcivescovo di Buenos Aires che peraltro era qui molto popolare già prima di essere eletto al sommo Seggio Vaticano. E questo spiega perfettamente il via-vai di grandi industriali,politici, governatori, sindaci, parlamentari ed aspiranti tali in gara per attraversare a Roma gli antichi Limina Petri  e tentare il bacio del sacro saio del Vicario di Cristo…

Il viaggio del Papa in Brasile facilita ora le cose e spiega il movimento argentino a tutti ilivelli,anche se non si può non notare l’immancabile mugugno, l’inconfessabile disappunto di molti che avrebbero preferito tanto ma tanto che questo primo viaggio all’estero di Papa Bergoglio fosse stato programmato per arrivare un un po’ più a Sud ovviamente…

Sarebbe stato ben altra cosa nel ben mezzo della campagna elettorale che impegna ora l’intero Paese, con una più forte e forse scomposta agitazione tra i vari gruppi politici governativi e d’ opposizione.

Invece, nella specifica circostanza, per questi speciali turisti (e per la stessa presidenta Cristina) il viaggio in Brasile e l’incontro con il Papa argentino , assai probabilmente non potrà andare al di là di una serena pausa momentanea con l’idea fissa inevitabile dell’immediato ritorno alle armi, proprie dell’accanita campagna elettorale in atto…

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